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V-VI G-iugno 1908 Fascicolo doppio

BOLLETTINO

DELLA.

SOCIETÀ INTERNAZIONALE DI STUDI FRANCESCANI

IN A.SSISI

De laude ehis omnibus gentibus annuntietis. (S. Franeiscus. Epist. ad univ. custodes)

ASSISI

TIPOGRAFIA METASTASIO 1908

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ANNO V-VI Giugno 1908 Fascicolo doppio

BOLLETTINO

DELLA

SOCIETÀ INTERNAZIONALE DI STUDI FRANCESCANI

IN A.SSISI

De laude ehts omnibus gentibus annuntietis. (S. Franciscus. Epist. ad univ. custodes)

ASSISI

TIPOGRAFIA METASTASIO 1908

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Asseiìitlea Generale del 25 Aprile 1901

Con quella modestia che si addice a poveri operai francescani, e con quel decoro che la se- rietà della nostra missione e' impone, abbiamo festeggiato in quest' anno il primo lustro di vita della nostra Società. Vita operosa e serena che pur esplicandosi in mezzo a difficoltà d' ogni ge- nere, ha saputo mirar dritto al suo fine e colle sue opere oneste e laboriose seppe procurarsi il plauso dei dotti cultori di studi francescani. Incorag- giati dal buon successo, dalla simpatia degli stu- diosi, dalla coscienza del nostro operato, con nuova fiducia e con più vivo ardore entriamo nel se- condo lustro di vita sociale, con il proposito di un più intenso e proficuo lavoro, con la sicurezza di offrire ai nostri soci e a tutti i cultori di questi studi altri frutti e più copiosi, se le nostre povere forse saranno pari al buon volere.

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, Come di consueto, anche in quest' anno il nostro Presidente darà una dettagliata relazione intorno al movimento scientifico e letterario france- scano, al qual movimento non fu del tutto estranea l'opera della nostra Società: il Bibliotecario di- mostrerà nella sua relazione quanto beneficio rende la nostra Biblioteca non solo al progresso degli studi, ma anche al benessere economico e al decoro della città nostra; e infina il resoconto del Teso- riere farà constatare, come nonostante le sottili risorse che solo si ritraggono dalla incerta esa- zione delle quote sociali, ci siamo impegnati in ispese di stampa molto superiori alle nostre fa- coltà, ma che affrontate con francescana fiducia, riuscimmo a colmare mercè l'aiuto della carità francescana che come ci lusinghiamo, anche in avvenire non ci verrà mai meno.

Il 26 febbraio adunatosi il Consiglio di Am- ministrazione fu deliberato di officiare in quest'an- no il Prof. D. Tommaso Mediani per tenere una conferenza intorno ad un Tema francescano, e il dotto oratore e scrittore accettò il nostro invito.

Il IG marzo, adunatosi il Consiglio di Ammi- nistrazione, fu compilato 1' ordine del giorno j)er l'Assemblea generale del 25 p. v. in questi termini:

« Alle ore 9 ant. adunanza dei soci per la let- tura delle relazioni del Presidente, del Segretario

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Bibliotecario e del Tesoriere a senso dello Statuto sociale.

Nomina dei funzionari sociali per il 1907-1908. Comunicazioni varie.

Alle ore 15, conferenza del Prof. D. Tom- maso ISTediani sul tema « Una Beatrice France- scana ».

Il lunedì della Settimana santa , come lo Statuto stabilisce; nella sala della Biblioteca della sede sociale si trovarono raccolti molti soci e il Presidente Conte Cav. Dott. Antonio Fiumi-Eon- calli aprì la seduta con il seguente discorso:

Egregi Signori

Anche più breve e rapida del consueto sarà la rassegna sugli studi francescani in quest' anno perchè sembrami di potere affermare che il movimento di essi attraversa un periodo che potrebbe chiamarsi di rac- coglimento che fa però presagire uno sviluppo anche maggiore e piìi intenso dei nostri studi di quello a cui abbiamo assistito in questi ultimi tempi.

Con ciò non voglio dire che la bibliografìa fran- cescana non si sia anche in quest' anno arricchita d' in- teressanti opere e che non vi siano da segnalare e pub- blicazione di testi e biografìe e dotte conferenze ed importanti articoli in moltissime riviste e giornali ita- liani ed esteri che tengono sempre vivo ed ardente lo studio dei tempi e della vita di S. Francesco e dei suoi figli.

La pubblicazione dei testi che certamente interes- sano sopra tutto gli studi francescani conta quella pre- ziosissima « De conformitate » di frate Bartolomeo da Pisa che forma il IV Volume degli Analecta franci- scana con cui l'inesauribile attività dei Eevcrendi Pa- dri di Quai'ncchi, ha voluto continuare la preziosa pub- blicazione.

L' edizione non ha bisogno di commenti essendo a tutti noto con quanta erudizione, con quale squisito senso critico i benemeriti editori conducono tutte quelle opere che escono dal loro collegio, e i dotti cultori di studi francescani che da tempo facevano voti perchè la famosa opera del Pisano, curata e ristampata, po- tesse essere fonte sicura dei loro studi, devono essere gratissimi ai benemeriti padri di Quaracchi perchè non potevano trovare chi meglio di questi avesse potuto soddisfare i loro desideri.

Il Padre Leonardo Lemmens ha pubblicato, dal Codice IX foglio 62 della Biblioteca Nazionale Napo- letana, la descrizione della mirabile vittoria riportata contro i Tiirchi dal B. Giovanni da Capistrano: » Victoriae mirabilis divinitus de Tarcis habitae duce venerabile beato Joanne de Capistrano^ series descripta p. Fr. Joan- neni de Tagliacotio illius sociitm et comitem atque beato Jacobo de Marchia directa » opera edita dal tanto bene- merito Collegio di S. Bonaventura a Quaracchi,

Il Rev. P. Etien Scutens ha dato in luce molti ma- noscritti francescani in vecchio fiammingo che ha rin- venuto fra i manoscritti appartenenti alle Biblioteche de' Conventi francescani di Reckeim ed Anvers.

Il nostro Socio M' Arnold Goffin ha pubblicato il manoscritto della Biblioteca di Lione « La vie et legende

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de Madame Sancte Claire par Francois dii Puis 1563 » con una dotta introduzione scritta con quella genialità di artista che gli è tutta propria.

Il Rev. P. Van Ortroy negli Analecta BoUandiana, Tomo XXV Fascicolo III inserisce la vita inedita di S. Bernardino da Siena scritta da un frate minore suo contemporaneo facendola precedere da una introduzione nella quale ragiona sulla difficoltà di identificarne l'au- tore, che però per le particolarità le piìi minuziose che racconta della vita del Santo, a lui sembra che non possa essere altri che un contemporaneo sincero amico intimo di lui.

Questa pubblicazione è a noi particolarmente cara j)erchè la tradizione ancora ricorda il luogo dove que- sto famoso predicatore popolare per piìi giorni nel Settembre del 1425 fece udire la sua eloquente ed ispi- rata parola nella nostra piazza maggiore rimettendo la pace fra molti cittadini i quali per scambievoli offese erano stati fino allora nemicissimi.

Anche in quest' anno possiamo annoverare un' al- tra interessante biografìa del nostro Santo scritta da M- Johannes Joergensen che pur troppo per essere scritta in danese non può essere da noi gustata, come non lo si può neppure di tutti gli altri scritti di questo simpatico autore che con genio d' artista scrive del nostro Santo, dei luoghi lui da abitati, in modo da ren- dere nel suo paese sempre più popolare questa sublime figura.

Dovrò quindi limitarmi a descrivere l' ordine e la distribuzione dell' opera che ci dimostra in qualche modo con quali dotti criteri l' Autore 1' abbia scritta.

Incomincia con una prefazione, segue l' introdu-

zione nella quale sono annoverate le fonti a cui ha attinto :

1." Gli scrìtti di S. Francesco Poemi religiosi Scritti in prosa.

2." I biografi o le biografie La prima di Tommaso da Celano Gli scritti di Fra Leone Leggenda dei tre Soci ecc.

3." Altre fonti, V istoria dell' ordine ed altre opere moderne.

La vita poi è divisa in quattro libri. Nel libro parla di S. Francesco come restauratore di chiese, ac- cennando a tutte le vicende della sua vita giovanile e della sua conversione.

Nel libro come evangelizzatore e parla della sua predicazione in Assisi, della sua dimora a Rivotorto e alla Porziuncola e della istituzione del 2" Ordine per mezzo di S. Chiara.

Nel 3" libro come giullare di Dio, col qual titolo intende di descrivere la maggior parte della vita del Poverello, incominciando dalle sue peregrinazioni in Italia ed in Oriente fino alla festa del Natale celebrata da lui a Greccio.

Nel libro come eremita, descrivendo tutta la sua vita contemplativa, dal principio dell' ultima sua malattia fino alla sua morte.

È certo che sarebbe d' augurarsi che tutti gli scritti di M' loergensen venissero tradotti in qualche lingua della famiglia latina^ ma intanto già dobbiamo esser grati alla Contessa Holstein Ledremborg che ha tra- dotto nella sua lingua alemanna la maggior parte delle opere di .lui fra le quali il libro dei pellegrinaggi fran- cescani di cui parlai nella relazione dell' anno decorso.

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ed ora speriamo che l' illustre scrittrice voglia subito dar mano anche alla traduzione della vita di S. Fran- cesco che credo potrà chiamarsi 1' opera maggiore del geniale scrittore danese.

Il Rev. P. Nicola Dal Gal 0. F. M. ha scritto la vita di S. Antonio di Padova taumaturgo francescano (1195-1237) Studio dei documenti. Quaracchi presso Fi- renze tipografìa del Collegio di S. Bonaventura.

Il dotto autore dichiara nella introduzione di es- sersi studiato nello scrivere questo libro di fare, e un'o- pera di pietà ed un' opera di scienza, basandosi sulle ricerche e sulle scoperte dell' erudizione, e così di avere scritto non solo per i devoti, ma anche per gli eruditi e studiosi di cose francescane, pur non trascurando la leggenda. Conviene in gran parte nelle deduzioni di W Kerval che nel suo accurato ed erudito esame critico, pubblicato negli « Opuscules de critique Mstorique: fa- scicule 12, 13 e 14, 1 Aprile 1906 « L' Evolution et le développement du merveilletix dans les légendes de Saint Antoine de Padue » e' indica la parte che hanno avuto e r influenza che hanno esercitato nella formazione e neir ampliamento delle narrazioni agiografiche anto- niane, un certo numero di cause e un certo numero di elementi puramente soggettivi. Egli ha eseguito questo studio colle stesse intenzioni e con lo stesso spirito che ha informato il Padre Delehaye gesuita e continuatore dei Bollandisti sopra la genesi e il pro- cesso delle leggende agiografiche in generale « Les légendes hagiographiques > Bruxelles 1905, di cui re- centemente la libreria editrice fiorentina (Firenze) ci ha dato la traduzione italiana arricchita di aggiunte dell' Autore e di un dotto discorso di Villelme Meyer.

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Anche il Rev, Padre Leopoldo de Chérancé celebre agiografo francescano pubblica una vita di S. Antonio secondo i primitivi documenti appoggiandosi sulla leg- genda 1% sulla leggenda di Fr. Joannes Rigaud e Ro- landino; eliminando dalla vita del Santo un gran nu- mero di fatti meravigliosi che gli antichi biografi gli avevano attribuito, e ciò, dice 1' autore, perchè al me- raviglioso esso preferisce il vero.

« L' istoire de S . Francois d'Assise » dell'Abate Leon Le Mounier ha veduto la sua sesta edizione la quale differisce dalle precedenti avendo in essa preso in ac- curato esame il movimento della critica francescana che si è 'manifestata in questi ultimi tempi.

Il voto che io faceva nella relazione dell' anno scorso che 1' artistica vita di Francesco di Assisi del nostro Socio M' Gustavo Schnilrcr venisse tradotta in Italiano od in Francese è stato adempiuto in quest'an- no dal Sacerdote Prof. Angelo Mercati che ce ne ha data una traduzione deliziosa coi tipi della Libreria edi- trice fiorentina (Firenze).

Anche in quest' anno è uscita per cura dell' Edi- tore Ulrico Hoepli una bella edizione dei « Fioretti di S. Francesco » e il Cantico del Sole con una introduzione di Adolfo Padovan e sei tavole. Il libro è dedicato ad Assisi con la seguente iscrizione :

« Ridente Betlemme umhriana « Da oltre sei secoli alacre e vigile « Celebra la gloria, custodisce le ossa « Del Santo e dell' Eroe. »

L' introduzione contiene un piccolo cenno biogra- fico del Santo, 1' edizione è pubblicata sul testo che il

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purista Antonio Cesari stampava per la prima volta in Verona nel 1822. « Fioretti di S. Francesco, edizions fatta sopra la fìorbntina del 1713, corretta e mi<jlicrata con vari manoscritti e stampe antiche della tipografìa di Paolo Libanti 1822. »

La questione francescana che pare non sia an- cora entrata nella sua fase risolutiva ha dato luogo anche in quest'anno a parecchi studi critici fra qua- li merita speciale menzione lo studio del nostro Socio Prof. Felice Tocco intitolato: « Le fcnti più antiche della leggenda francescana » Firenze 1906; in esso 1' Au- tore nota le opinioni diverse specialmente del Goetz e del Tamassia e i diversi criteri da loro adottati e le di- verse conclusioni massimamente intorno al valore del- l' opera del Celano, dello Specidum pcrfcctionis e della Legenda Trium Sociorum.

Il Rev. P. Pascal Robinson ha preso il nobile as- sunto di popolarizzare gli studi francescani in America: Nello scorso anno pubblicava, tradotti in Inglese, Gli scritti di S. Francesco, e in questi giorni ci manda I' annunzio di un' altra sua versione « Gli aurei detti del Beato Egidio di Assisi » colle quali pubblicazioni renderà sempre più conosciuta ed amabile 1' opera del nostro santo in quella regione che promette di appre- stare un bel campo per la coltura degli studi fran- cescani.

Un importante sunto dell' istoria del 1" Secolo france- scano viene a pubblicare M' David Saville Muzzey col suo scritto « The spiritual franciscans. New - Jork 1907 » nel quale, prima parla degli spirituali in generale, del loro carattere, della loro primitiva storia e delle loro controversie, dei loro scritti e delle loro relazioni con

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gli eretici; poi piìi in particolare degli spirituali della Marca di Ancona, degli spirituali in Provenza, degli spirituali in Toscana, dei Micheli sti ossia dei seguaci di Fr. Michele da Cesena.

Termina il suo scritto con parecchie appendici, nella prima delle quali fa la genealogia degli spirituali di- videndoli in diversi gruppi; nella 2% enumera i gene- rali dell'ordine e i Papi del 1200 al 1334; nella 3', note bibliografiche sulle prime leggende di S. Francesco; nella 4% la bibliografia delle opere notate nell' appen- dice antecedente, e questa la divide in bibliografia delle fonti e in bibliografia della letteratura comprendente le storie pili recenti del Santo e dell' espansione dell' or- dine e delle opere intorno alla teologia dei francescani.

È testé uscita anche una interessante storia dei principii e dell' espansione dell' Ordine delle Clarisse specialmente nelle Provincie minoritiche della Germania: « Edmund Waner Entsheking um anshreitung des Klarissenorders in der deutechen Minoriteli - provinzen - Leìpsig Henrichs 1906 ».

Il dotto reveendo P. Girolamo Golubovich 0. F. M. ha pubblicato il Tomo dell' importantissima opera « Biblioteca - Eia - Bibliografica della Terra Santa e del- l'Oriente Francescano » il quale abbraccia i primi 85 anni della vita operosa dei Minori in oriente.

Questo libro ci una prova di più dell' attività e dell'erudizione dei RR. PP. del Collegio di S. Bona- ventura e in specie della profonda coltura critica e storica del suo autore a cui tutti i dotti francescani devono essere grati, perchè con il suo tema bene in- dovinato colma una lacuna da tempo lamentata nella storia francescana e col geniale svolgimento del suo

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piano rende il lavoro di massimo interesse per quanti sono eruditi e dilettanti di questi studi.

Il P. Livario Oliger che tanto interesse e simpatia ha sempre dimostrato per la nostra Società, ci ha in- viato una sua erudita monografia « Dove è morto il B. Jacopone da Todi » Quaracchi 1907, estratto della Voce di S. Antonio, in cui con argomenti incontestabili dimostra che il povero frate chiuse i suoi giorni trava- gliati, non già- nel luogo dei Minori di Collazone che ivi non ebbero mai convento, ma presso il monastero delle Clarisse di S. Lorenzo di questo paese.

Il Prof. Adolfo Venturi ha pubblicato il V volume della Storia dell'arte italiana riguardante la pittura del 1300 e le sue origini Milano U. Hoepli 1907 con 818 illustrazioni in fototipia. Il dotto scrittore e critico d' arte ha diritto alla nostra gratitudine perchè ha de- dicato gran parte della sua attività illustrando la Ba- silica Francescana in ogni sua parte. In questo V volume con sottile analisi fa una minuziosa indagine dei quadri e delle figure che Giotto e la sua scuola pro- fusero sulle pareti del tempio, e con criterii in gran parte originali assegna ai discepoli molti affreschi at- tribuiti finora dalla tradizione e dai critici d' arte al grande maestro. Splendide sono le numerose illustrazioni che arricchiscono l' artistico volume. Attendiamo con impazienza un altro suo lavoro di imminente pubblica- zione con cui illustrerà la parte architettonica della Basilica.

Il nostro dotto conferenziere Don Tommaso Ne- diani ha pubblicato per cura dei frati minori di S, Da- miano presso Assisi, la Guida - Ricordo di questo poe- tico e solitario luogo che ricorda 1' aurora della vita

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francescana. È un lioriccino che, come dice lo stesso autore, ci fa godere di tutte le visioni di gioia, di tutte le bontà sovranaturali, di tutti i puri amori e di tutte le elevazioni dell' anima che albergavano nei cuori di Francesco e di Chiara.

Le riviste italiane ed estere francescane sono sem- pre più importanti contenendo dottissimi scritti e re- censioni interessantissime sui nostri studi, tenendone così sempre vivo il movimento. Ma è lusinghiero che non solo le riviste francescane trattino dei nostri studi ma anche le riviste letterarie, come la Nuova Antologia del 16 Giugno p. p. che ha pubblicato, sotto il titolo « Le Laude e Jacopone da Todi », 1' introduzione del Prof. Annibale Tenneroni al suo lessico di laudi ed altre poesie religiose italiane del Medio-evo, con quadro dei codici che le contengono di cui con vivo desiderio affrettiamo il giorno della pubblicazione.

Anche 1' artistico periodico 1' Augusta Perusia nel N. 11 e 12 ha pubblicato uno scritto intitolato Jaco- pone da Todi e gli apocalittici francescani del nostro Socio Piero Misciattelli che col solito stile smagliante e profondo studio ha trattato V argomento. Nella stessa rivista è stata pubblicata la bella conferenza Jacopo- niana che il Prof. Navone renne il 6 Maggio 1906 a Roma nel Liceo Visconti.

Ed ora a proposito delle riviste sono lieto di essere in grado di annunziarvi il sorgere di un' altra che sarà importantissima e che uscirà per cura del non mai ab- bastanza lodato Collegio di S. Bonaventura;

Essa porterà il nome di « Archiviun franciscanum. historicnni » ed avrà per redattori principali i dottis- simi Padri Girolamo Golubovich e Michael Bihl. Basta

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accennare al programma generale del periodico per as- sicurarci quale immenso contributo porterà alla lette- ratura e storia francescana. Esso sarà diviso in sei parti avente ciascuna un programma particolare. La Parte 1* divulgherà i documenti e monumenti france- scani distinti in due sezioni:

a) In antichi, o monumenti del Medio-Evo. Questa sezione conterrà i primi documenti di tal genere ine- diti o rarissimi spettanti in qualunque modo all'Ordine, ma quelli soltanto che decorrono dal principio del XIII Secolo a tutto il Secolo XV.

h) In monumenti più recenti. Questa sezione darà i documenti di tal genere che sono stati indicati supe- riormente_, ma quelli soltanto che intercedono dall'anno 1500 fino ai nostri tempi.

Parte Descrizione dei Codici Francescani.

Questa parte comprenderà le notizie e le dichiara- zioni e descrizioni di qualsiasi codice ed incunabulo francescano.

Parte Discussioni o dissertazioni^ ove saran- no esposte le tesi critiche di cose francescane sugli scrittori, sulle fonti ecc.

Parte 4" Conterrà la bibliografia dei libri stam- pati sì antichi che recenti.

Parte 5" Enuncierà i periodici ed effemeridi Eivista delle Riviste francescane Rivista delle Rivi- ste Estere Indice delle varie recensioni bibliografiche.

Parte 6^ Comprenderà la cronaca in duplice sezione così distribuita :

a) Cronaca letteraria generale.

h) Cronaca particolare dell' Ordine.

Il periodico uscirà trimestralmente e la sua dire-

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zione ed amministrazione sarà nel Collegio di S. Bo- naventura — Brozzi^ Quaracchi presso Firenze.

Avremo anche una nitidissima ristampa delle opere principali dell' ordine minoritico, del Waddingo^ come è attualmente, dello Sbaralea con aggiunte; sarà pure ri- pubblicata r opera di Schetif et Echard scrittori del- l' ordine dei Predicatori, la vita di Fra Elia di Affò, i cantici volgari di S. Francesco e le notizie sicure del Papini ed altre opere.

Il nostro Bibliotecario Prof. Francesco Pennacchi, raccogliendo il voto dell' illustre P. Edoardo d'Alengon e di altri scrittori francescani, pubblicherà entro que- st' anno la vita di Santa Chiara di Assisi, quale si legge nel Codice 338 di questa Biblioteca Comunale e scritta intorno al 1260 dal celebre biografo di San Francesco, Tommaso da Celano. Oltre l' interesse che questa pubblicazione ha per se stessa speriamo che sia un primo seme di studi fecondi intorno alla vita e al- l' opera con cui la nostra grande concittadina concorse per realizzare il nobile ideale francescano.

Anche nei giornali quotidiani italiani ed esteri ab- biamo veduto sovente degli articoli importantissimi: no- tevoli sono quelli del Prof. Gustavo Schntirer « Die Ostschìveiz 4 7mbre 1906, S. Gallo » un nuovo libro sopra S. Francesco, esame critico dell' opera del Ta- massia. Wissenschaftliche Beilage zur Germania di Berlino del 4 Ottobre 1906 Studio sulla ricerca delle fonti della vita di S. Francesco d' Assisi. Importantis- simi quelli del Prof. Giulio Bertoni dell' Università di Friburgo e di Monsignor Faloci Pulignani nel gior- nale d' Italia nei mesi di Giugno, Luglio e Agosto; è dello stesso Prof. Bertoni nel Fanfulla della Domenica

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del 15 Aprile 1906, il simpatico articolo « S. Francesco Cavaliere » in cui T Autore mette in evidenza le pre- cipue qualità cavalleresche del Santo che questi con- servò durante la sua vita.

Numerose ed importanti furono le conferenze che in Italia e fuori si tennero su temi francescani, ed es- sendomi impossibile enumerarle nonché darne un sunto mi limiterò a ricordarne qualcuna letta da nostri soci.

Il Marchese Piero Misciattelli, nostra cara cono- scenza, nell'Aprile del 1906, ha tenuto un discorso nell'Aula Magna del R" Liceo Beccaria di Milano, ad invito di quel Circolo filologico femminile, sulla « Vita Francescana » estasiando 1' eletto uditorio con le pro- fonde osservazioni e le scintillanti immagini che con la sua arte geniale seppe trarre da quella mirabile vita.

La Signorina Rina Maria Pierazzi nello scorso au- tunno dette a Torino e a Firenze una conferenza sul- l'Ispirazione francescana nella poesia del XIII Secolo che per il noto valore della scrittrice e per le relazioni della stampa dobbiamo credere che ebbe un pieno e meritato successo.

La ricorrenza del VI centenario della morte di Fr. Jacopone da Todi dette materia a molti valenti lette- rati di parlare sul frate poeta. Ci è caro ricordare come il Prof. Biordo Brugnoli, le cui rare doti di dotto e brillante conferenziere sono note a noi tutti, nel Giugno decorso lesse nella sala maggiore di questa Bi- blioteca Comunale una conferenza su « Jacopone da l'odi » che riscosse i più sinceri e meritati applausi dal colto pubblico e che speriamo sarà in breve edita e am- mirata anche da coloro che non ebbero la fortuna di udirla dalla viva parola dell' oratore.

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Ed a proposito delle feste centenarie di Fra Jaco- pone, mi faccio un dovere di far parola dell' opuscolo Ricordo che i RR. PP. di Santa Maria degli Angeli pubblicarono nell' ultimo numero dell' Oriente Serafico 1906, intorno al loro Beato : e non potendo enumerare tutti i pregevoli lavori raccolti in quell' opuscolo, farò solo il nome di Don Angelo Brunelli che in una mo- nografia « Jacopone e la sua donna » tratteggiò il de- licato tema con molta erudizione ed eloquenza.

Con quanto ho detto devo al solito dichiararvi che non ho preteso darvi una esatta relazione di tutto il movimento degli studi perchè di essi se ne occupano con tanta dottrina le riviste cui ho accennato, che sa- rebbe ozioso r intrattenervi più a lungo su tale ar- gomento.

Io ho inteso parlarvi solamente di quanto nella nostra Società si può esaminare e studiare e ne ho parlato anche per un sentimento di riconoscenza verso tutti quei generosi che ci hanno inviato i loro studi.

Permettetemi che prima di tacermi io vi assicuri che la nostra Società guadagna ogni giorno maggiori simpatie presso gli studiosi di cose francescane; ed a tal proposito mi è caro ricordarvi come sia stata fa- vorevolmente accolta la pubblicazione dell' Inventario dell' antica Biblioteca del Sacro Convento di S. Fran- cesco compilato nel 1381 e pubblicato per cura della nostra Società dal chiarissimo Prof. Leto Alessandri.

Furono larghi di lode, dopo aver preso di tale pub- blicazione accurato esame, e un Van Ortroy e un Padre Edoardo d'Alencon, un Felice Tocco, Umberto Cosmo, M' A. Fierens e Amedeo Pellegrini pubblicando delle accuratissime recensioni e neg-li Analecta Bollandiana

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e negli Etudes Franclscaines, nella Revue d' histoìre ecdesiastique, nell' Archivio storico di Firenze e nella Rivista storica Italiana.

Vada a tutti questi dotti un sincero ringraziamento ed una preghiera che continuino a cooperare con noi e a far che questa Società possa corrispondere in tempo molto vicino a tutte le esigenze che il vastissi- mo campo di questi studi richiede, formando una bi- blioteca nella quale sia raccolto tutto il materiale let- terario necessario a soddisfare il desiderio dei dotti.

Ed ora in quest' anno il nostro pensiero si rivolga con maggior devozione all'Augusta nostra Patrona che ha volìito con una muniflcentissima elargizione affer- mare il suo affetto per la nostra Società e che la sua alta protezione non le verrà mai meno : col suo gene- roso concorso la Società nostra sarà in grado di poter soddisfare il voto di murare un modesto ricordo della Benedizione di S. Francesco alla sua patria in quel punto stesso ove V antica tradizione e una pittura de- perita rammentavano il fatto pietoso. E mi è caro di chiudere queste parole inviando un saluto alla nostra Augusta e munifica Patrona.

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*

Prende la parola il Segretario-Bibliotecario Prof. Francesco Pennacchi.

Illustri Signori

Il rapido incremento della nostra Biblioteca nei primi anni di vita della Società fu veramente lusin- ghiero, perchè in pochi mesi raccogliemmo per gene- rosa offerta degli autori e dei possessori un numero considerevole di opere storiche, letterarie e critiche francescane che sono ancora il più solido nucleo di questa Biblioteca. Però è da considerare che in quel primo momento raccogliemmo anche quanto si era scritto intorno a S. Francesco da nn trentennio, e non era poco. In quei primi slanci di fervore avvenne anche che molti che libri francescani non avevano scritto ci facesse- ro dono di un libretto a risparmio che noi non tesauriz- zammo, ma spendemmo tutto in acquisto di opere co- stose che difficilmente si regalano : questi fatti spiegano la fortuna rapidamente accomulata e la sosta apparente di questi ultimi tempi. Molte sono le lacune della no- stra Biblioteca che ci è impresa difficile colmare ora che rari e miseri sono i sussidi in danaro; ora che le spese gravissime per la pubblicazione di opere impor- tanti, nostro principale obbietto, e le spese di associa- zione ai più importanti periodici francescani, assorbono il solo cespite di entrata consistente nelle quote so- ciali, cespite molto incerto perchè a molti soci france-

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scani nel vero senso della parola che ci dettero la loro intellettuale cooperazione , non possiamo domandare anche la borza.

Pur navigando in queste secche abbiamo speso in acquisti indispensabili qualche centinaio di lire, procu- randoci con forte ribasso il VII volume del Bullarium franciscanum e acquistando molte altre opere di minor mole quale « La Leggenda Antica » di D. Salvatore Minocchi, il « 8. Francesco d'Assisi e la sua leggenda » del Tamassia e molte altre. Ad ogni modo tra acquisti e doni in specie dei RR. PP. di Quaracchi potemmo aggiungere un centinaio di pubblicazioni alla nostra Biblioteca che al presente conta circa a 1000 pubblica- zioni e ben 1700 tra volumi ed opuscoli.

Ma ciò che più ci conforta si è il constatare col fatto che la nostra istituzione ha ben ragione di esi- stere e che la perspicace iniziativa del nostro Presi- dente Onorario Paolo Sabatier era una necessità, per- chè ogni anno aumenta il numero delle richieste di li- bri da parte di soci residenti in Italia e all' estero, e nel momento che il passaggio dei forestieri è mag- gioro questi affluiscono numerosi alla nostra Biblioteca: ed è grande soddisfazione il vedere che molti visita- tori, in specie del gentil sosso, inglesi e tedeschi, tro- vando la fortuna inaspettata di una Biblioteca ricca di opere scritte nella loro lingua se ne fanno assidui frequen- tatori e protraggono magari il giorno della loro partenza.

E questa è la nostra più ambita ricompensa, perchè colla opera modesta di questuanti e di dispensieri ci è dato portare il nostro contributo per il compimento del- l' edifìcio scientiiìco e letterario francescano.

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* # *

Il Tesoriere Sig. Carlo Tacchi rende conto dello stato finanziario della Società per la ge- stione 9 aprile 1906, 25 marzo 1907.

RESOCONTO

ATTIVO

Eesidiio attivo al 9 aprile 1906 L.

Soci vitalizi »

Per quote annuali .... »

Proventi diversi »

Sussidio di S. M. la Regina Madre >

PASSIVO

Soci vitalizi •• L.

Sussidio di S. M. la Regina Madre »

Per acquisto libri e associaz. »

Spese tipografiche .... » » postali e varie ...»

» cancelleria . . . . >

Residuo attivo 25 marzo 1907 >

278

04

1050

»

621

30

145

70

500

»

1050

»

500

»

242

90

235

»

256

87

108

78

04

201

49 04

2595

2595

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Terminata la lettura delle relazioni, si viene alla elezione del nuovo Consiglio di amministra- zione per votazione segreta che risultò così co- stituito :

PRESIDENTE ONORARIO Paolo Sabatier

PRESIDENTE

Cav. Dott. Antonio Conte Fiumi Roncalli

VICE - PRESIDENTE Dott. Prof. Leto Alessandri

I Prof. Biordo BrugnoU

I Prof. Leonello Leonelli

CONSIGLIERI l Prof Boti. Rusca Virginio

I Prof. Cav. Alessandro Venanzi

\ Dott. Cav. Antonio Marmani

SEGRETARI

TESORIERE

Avv. Mariano Falcinelli Antoniacci Prof. Arch. Carlo-Gino Venanzi Prof. Francesco Pennacchi

Sig. Carlo Tacchi

Esaurito l' ordine del giorno, il Presidente dichiara sciolta la seduta del mattino e ringrazia gì' intervenuti.

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Alle ore 15, nella grande sala della Biblioteca comunale intervenne un pubblico numeroso ed eletto di invitati e di soci nazionali e stranieri: di questi noteremo la presenza della Signora Sabatier e figliuoli, della Signorina Margherita Stotz, della Signora Lisa de Schlegel. Mandarono le loro adesioni, lette dal Segretario Prof. Falci- nelli Mariano, la scrittrice Adele Butti, il Prof. Costantino Pontani, Mr. Louis Lautrey, il Prof. Giovanni de Caesaris, il Dott. Luigi Suttina, lo scrittore Leon de Kerval, il P. Saturnino Men- cherini, il Prof. Corrado Zacchetti ed altri.

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Il Conferenziere, Prof. D. Tommaso Nediani è pre- sentato al numeroso ed eletto uditorio dal Vice-Presi- dente, e tosto principio alla lettura del dotto e gen- tile tema, di cui daremo un pallido sunto a chi non ebbe la fortuna di udirlo dalla voce dell' oratore.

< Due donne imperano sulla vita di Francesco. Non intende cantare il poema di sorella Chiara, la primo- genita, la regina dell' eterno femminino Francescano. Un' altra dolce figura femminile, un viso non cinto da bende monacali, fiorente di giovinezza e di beltà, una donna che fu madre, sorella e sposa e Beatrice, di alto lignaggio, di cuore grande. Madonna Jacopa de' Set-

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tesoli, colei cui Francesco chiamò nostro fratello Gia- comina^ è degna di esser tratta dall' ingiusto oblio. La donna nell' epopea francescana ha una missione emi- nentemente spirituale a cui non fu estranea la caval- lerin, perchè Francesco nei suoi tre ordini, chiama tutti a seguire damigella Povertà con quell' ardore che ca- ratterizzava i profani cavalieri della donna mcdioevale. Madonna Jacopa si vota a seguire il Santo pur rima- nendo nel mondo, facendosi prototipo di quelle che fu- rono le Marte dell' evangelio francescano. Queste le Beatrici vere ed umane della santità e del Cristiane- simo perchè sono piìi vicine a noi, meno alte, e quasi più umane, avendo conosciuto tutti i segreti del nostro cuore, della gioia, della vita e dell' amore. Tale ci ap- parisce dal vecchio affresco che di lei ci resta sopra la sua tomba, più eloquente della lapide che ci dice: Hic requiescit Jacoba sancta nohilisque Romana.

Giacomina di sangue normanno fu moglie a Graziano Frangipani erede anche del Septisonium torre annessa da Settimio Severo all' antico palazzo dei Cesari, d'onde il soprannome di Settesoli a lei che nel 1217 rimase vedova a venti anni con due figli Giovanni e Graziano. Forse fin dal 1212 la nobile matrona conobbe Francesco che trattenendosi a Roma per ottenere da Innocenzo III, 1' approvazione della Regola predicava per le piazze e faceva prosoliti : e forse in una di queste prediche la gentil donna ascolto il trovadore Umbro e si sentì ra- pita dalla sua voce, dallo sguardo, dalle arcane parole eh' egli diceva. La vedova poi di Graziano dominata da qaest' influsso, stanca, disillusa del mondo, fa dedi- zione a Francesco del suo spirito, dell' amicizia sua pura e fervida, devota e umile, tenera ed austera ad

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un tempo. E Giacomina trovò in Francesco il maestro, il padre, 1' amico, che pur alieno dalla famigliarità mu- liebre, la ricambiò di puro affetto, tanto che neppure Chiara chiamò col dolce appellativo di fratello, come Giacomina, Questa avviata da Francesco sulla via della perfezione, rimase nel mondo per curare il grande patrimonio, 1' educazione dei figli, e ci die prova che il concetto mistico, cristiano e francescano è il sereno e quieto amore per le creature che Francesco cantò nella verde solitudine di S. Damiano. Quindi nessuna mara- viglia se r austero Francesco accettò le offerte di Gia- comina, se a lei affidò la cura del tenero agnelletto da lui riscattato dalle mani del beccaio. Nel 1223 Francesco fu a Roma 1' ultima volta, già affranto, e le notizie che a Giacomina giungevano nei tre ultimi anni, le facevan temere di non riveder più il Santo amico e questi ad- dolorato dallo stesso timore e sentendo imminente la sua dipartita le scrive perchè venga a consolare la sua agonia, e porti un po' di quei cibi che gli apprestava a Eoma, rechi il panno funerario e la cera. Ma, oh prodigio, mentre parte il messaggio. Madonna Giacoma avvisata dalla voce del cuore giunge da Roma a S. M. degli Angeli, con le cose che il morente le chiedeva e scortata da magnifica comitiva. A quest' annunzio Fran- cesco ringrazia Iddio e fa aprirle le porte, derogando anche alla legge di clausura per la solennità di tanto miracolo. Stupiti e attoniti stanno i frati : Giacomina che perdeva il maestro, l'amico, il fratello, sentiva spe- gnere la grande fiamma del suo cuore e copre di baci le mani del morente; Francesco versa la sua grande anima nel cuore angosciato di fratello Giacoma. Il Celano nella sobria descrizione, ci fa intravedere, meglio

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che la troppo moderna pittura del Bruschi, questo so- lenne addio, appassionato e sincero, ma senza debolezze.

Ma le vere e pure Beatrici non apprestano solo r ultimo origliere alla santità, al genio stanco e sfinito: esse sono il riposo e la gioia pacata, alta e pura che assopisce il dolore.

Dopo la morte di Francesco, Giacomina sparse sui frati minori le tenerezze che usò verso di lui, e divien madre dell' Ordine che incuora e protegge: gitta oro a piene mani per onorare le reliquie di Francesco eon quella maestosa Basilica che ella si scelse per il suo locus dormitionis. Giacomina morì a 83 anni e fu se- polta accanto a Francesco. L' ingiusto oblio che i secoli accumularono sul suo sepolcro ora si dirada e ovunque è lodato Francesco, ivi sei tu. Beatrice, Marta e Maria del suo vangelo ! Quale dolce e mite impero ebbe la donna Romana sul cuore del Santo? Quale ascendente sul suo spirito? Beatric3 che passa nella vita de' grandi è una dispensatrice d' ispirazione e di gioia, un essere devoto e amante fino all' immolazione, una fiamma pura e alta che distrugge ciò che è basso e impuro per con- durre r anima all' ideale, a Dio. Le Beatrici sono quasi sempre la consolazione della vita che è per tutti, ma specialmente pei grandi, dura, aspra e forte. I secoli passati hanno visto in Giacomina semplicemente una madre di Francesco e de' suoi frati, noi vi vediamo forse meglio una ispiratrice di tutta la sua grande opera. 0 sorella nostra Giacomina dolce e buona creatura di dedizione spirituale e di bontà francescana, a te la nostra simpatia, il fiore della leggenda e della storia!... »

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Soci iscriffi neir anno 1907

Mr. Paul Deseours, Londra. Rev. Leo L. Dubois, Washington. Prof. Francesco Ciccotti, Roma. Prof. Antonio Fogazzaro, Vicenza. Conte Tommaso Galla- rati-Scotti, Milano. Mr. Ernest Gilliat Smith, Bruges.

Colonnello Robert Goff, Firenze. Signora Gabriella Gordigiani, Firenze. Prof. Dott. Iso^Krsiijavi, Zagreb.

Mr. Pierre de QuiricUc, Paris. Miss. Stuart, Londra.

Pace Camillo, Monte Giorgio La Scola Prof. Vir- gilio, Palermo.

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Assemblea Generale del 13 Aprile

Il Consiglio di amministrazione adunatosi il giorno 10 febbraio per deliberare intorno all'adu- nanza generale di quest' anno, formulava il se- guente ordine del giorno che secondo il nostro statuto deve essere comunicato ai soci un mese avanti :

13 Aprile 1908 - ore 10 Lettura delle rela- zioni del Presidente, del Segretario e del Tesoriere a senso degli Art. 10 - 18, Gap. V. Stat. Soc.

Nomina dei Funzionari sociali : Art. 16, Gap. Y.

Gomunicazioni varie.

13 Aprile 1908 - ore 15 Lettura della con- ferenza che il Gomm. Prof. Francesco Notati terrà sul tema: L' amor mistico in San Francesco ed in Jacopone da Todi.

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E il giorno 13 aprile, alle ore 10, erano pre- senti nella sede sociale molti soci italiani e stra- nieri; dei quali ricordiamo Miss Kirkwood, Miss Stoddart, Miss C. Mac Cracken, Mlle Stotz, e lette le adesioni della Sig.ra Adele Batti, del Prof. Giovanni de Caesaris, di Mr. Leon Kerval, di Mr. Louis Lantrey, del Dott. Luigi Suttina, di Mr. Arnold Goffin, del Dr. H. Boehmer, del Dr. H. Tliode, del Prof. D. Tommaso IS^ediani, di Camillo Pace, di Mr. A. Martinelli, del Dott. Cowan, di Mme. L. de Schlegel, il Presidente Cav. Dott. Antonio Conte Fiumi -Koncalli legge la seguente relazione sul movimento degli studi francescani durante 1' anno sociale decorso.

Egregi Signori,

Son già sei anni clie la nostra società, questa geniale creazione del nostro Presidente Onorario Paul Sabatier, ha vita, e sempre fedeli al nostro programma di fare della Società il centro naturale di studi francescani, siamo venuti formando una biblioteca sull' oggetto che diffìcilmente in altre città d' Italia e dell' Estero si sa- rebbe potuta formare: e qui mi è caro di riportarvi il giudizio del Padre Michael BihI, dottissimo cultore di questi studi, che non ha guari ad una mia interpellanza sul valore della nostra biblioteca, mi rispose che essa era di grandissima importanza e forse unica del genere per il pregio ed il numero dei libri raccoltivi.

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Del resto che il nostro scopo sia in gran parte rag- giunto ve lo dice il numero e la qualità degli studiosi, che anche dall' estero son venuti a consultare i nostri volumi trattenendosi fra noi mesi e mesi; ma di ciò vi dirà pili dettagliatamente il nostro bibliotecario Prof. Francesco Pennacchi, assiduo cultore di questi studi e che sta preparando V edizione della « Legenda Sanctae Clarae » del Celano, quale si legge nel codice 338 di questa Biblioteca Comunale, e che già avrebbe veduto la luce se le sue occupazioni non gli assorbissero il tem- po necessario per il paziente lavoro. Non sarà però molto lontano il momento in cui la nostra Società potrà dire di avere agevolato la pubblicazione di un altro testo importantissimo, essendo il lavoro a buon porto.

Ed ora veniamo più direttamente al nostro compito.

Non possiamo dirvi che quest' anno la letteratura francescana si sia arricchita di grandi opere: vi sono stati certo degli anni più produttivi, ma pure mercè l' inesauribilità dell' argomento possiamo notare nuove ed utili pubblicazioni. E prima salutiamo quella, di cui vi esposi il programma nella relazione del decorso an- no, 1' « Archiviiim Franciscanum Historiciun » che ha veduto la luce per cura dei dottissimi benemeriti padri del Collegio di S. Bonaventura a Quaracchi presso Firenze.

Basta un rapido esame del primo fascicolo per farsi un' idea chiara del grandissimo contributo che esso por- terà agli studi francescani. Il primo fascicolo come lo saranno anche i successivi, è diviso in nove parti.

La prima « Le dissertazioni ■» comprende quelle dot- tissime dei Reverendi Padri Golubovich, Robinson, Hol- zapfel, Oliger e Bihl. Io toccherò soltanto delle prime

tre che si riferiscono più da vicino alla storia fran- cescana e cioè la

1. Series provinciarum ordinis FF. Mìnorum « Sec. XIII e XIV » del P. Girolamo Golubovich, nella quale descrive le origini delle Provincie, il loro numero sem- pre crescente, le loro suddivisioni, recando le autorità degli storici che ne hanno parlato, e vi aggiunge in fine otto tavole delle serie diverse delle provincie già edite, 0 dal Waddingo, o dallo Sbaralea, o dal Lemmens, 0 dall' Eabel, o pubblicate da lui stesso per la prima volta.

2. « Some Chronological Difficulties in the Life of 8t. Francis of Assisi » P. Pascal Eobinson,

Siccome la maggior parte dei fatti di S. Francesco nelle biografie dei primitivi storici non presentano date sicure, r autore indaga ed accenna le